Sin da giovanissimo si e’ dedicato alla pittura di cavalletto , maturando la sua formazione artistica sotto la guida del m° de Vecchi (esponente dell’alta Scuola veneta): in seguito ha operato anche nel campo dell’arte religiosa, lasciando affreschi, restauri e decorazioni in numerose chiese in Friuli, dove “la sua arte obbediente e cosciente portò una nota di nobiltà.
Nelle sue opere ha proposto l’essenza della sua terra natale, con intense e suggestive interpretazioni della vita e del paesaggio del ‘suo’ Friuli, guidato da una sorprendente fecondità di pensiero; essenziale e sicuro nella pennellata, ha saputo esprimersi con una indiscutibile riconosciuta maestrìa; la sua tavolozza vibra nei suoi colori vivi e accesi, seppur molto delicati; il suo naturalismo lirico si dispiega con delicate sfumature in un canto di assoluta purezza. Gli ultimi esiti, paesaggi e motivi floreali, sono risolti in pagine di grande luminosità, con accenti di struggente poesia.
Antonio Gentilini e’ uno dei piu’ appartati pittori friulani (presente solo in qualche collettiva di rilievo, e in poche ‘personali’ ) che ha comunque lasciato un’impronta e la sua testimonianza profonda nel panorama artistico , con una presenza e uno stile di rara coerenza: un artista rimasto fuori dagli schemi comuni, schivo e riservato, vissuto lontano dai clamori della ribalta, completamente alieno da mode e tendenze, e’ rimasto fedele ai valori della tradizione e ad una cifra stilistica ed espressiva che pur aprendosi a nuovi linguaggi, è rimasta profondamente ancorata alla sua ispirazione originaria
Le sue tele, di notevole freschezza, palpitano per colorate vibrazioni e suggestive armonie, e ci parlano della gioiosa ricchezza del suo mondo interiore, permeato da un profondo senso religioso della vita.
Nato a Moimacco (Udine) nel 1908, e’ scomparso a Cividale del Friuli nel 1977, l’anno dopo del terribile terremoto che ha portato tanti lutti e distruzioni (molte delle Chiese da lui decorate , si sono frantumate sotto la furia devastatrice del sisma ), Gentilini continua a parlarci dalle sue opere, con la forza dei suoi colori, con i paesaggi della sua terra natale, con le sue fresche e delicate composizioni floreali, e continua a vivere anche nella silenziosa quiete delle chiese da lui decorate (a Ziracco, a Castelmonte, a Tricesimo…) dove il suo spirito trovava vero alimento per il suo mondo poetico ed espressivo, che lo connòtano artista di grosso spessore e come uno dei rappresentanti più genuini e autentici della pittura friulana del Novecento.